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04/07/2015

DAL TATTO AL CONTATTO, IL VOLTO SEMPLICE DELLA SPRAY ART

Torna ad esibirsi a Napoli il noto Writer Raffo che realizza la sua opera, legata al mondo multimediale, per l'apertura di un negozio sito in Via Giulio Cesare 81.

DAL TATTO AL CONTATTO, IL VOLTO SEMPLICE DELLA SPRAY ART

Fuorigrotta, il quartiere che più di ogni altro rappresenta la visione futuristica della Napoli del dopoguerra. Nato per essere il distretto fieristico della città, luogo votato alla celebrazione dello sport e del tempo libero, conserva tutt’oggi l’impianto sportivo più grande dell’intera Regione -quel San Paolo in cui si celebra per tutto l’anno il rito del tifo azzurro-  e assiste speranzoso alla lenta rinascita del suo storico parco divertimenti, l’Edenlandia, e al rilancio del giardino zoologico.

Fuorigrotta, membra viva del tessuto cittadino, è tutto questo. Ma è anche, paradossalmente, lunghe fila di palazzi grigi, strutture distrutte e mai recuperate, piccoli angoli di degrado urbano. Una periferia nella città, insomma. O -se si preferisce- una parte stessa della città che s’è fatta, negli anni, periferia.

E’ forse per questo che Raffo, al secolo Raffaele Liuzzi, noto writer partenopeo, ha accettato di tornare a dipingere proprio in questo quartiere. L’artista, nato nel cuore dei Quartieri Spagnoli e trasferitosi  in giovane età a Ponticelli (zona che fu industriale, posta precisamente all’altro capo della città, rispetto a Fuorigrotta) avrà certamente subìto il fascino del parallelo, il richiamo di quello stesso stridìo di bellezza e toni opachi, di vocazioni mai del  tutto compiute, che è l’aria stessa che si respira a Ponticelli, tra incroci di cemento e lunghi  viali spogli, e che si riscontra pure in certe strade di Fuorigrotta.



Lui, Raffo, senza giri di parole definisce questo stridìo con una sola parola: il dolore. Quello che molti giovani provano trascorrendo le proprie giornate nelle nostrane banlieue.  La sua performance -un percorso a tappe cominciato ieri sera e conclusosi sotto il solleone di stamattina- prende evidentemente spunto dalla fisicità di queste sensazioni. E proprio partendo dal tatto, dal “toccare con un dito” la condizione di certe esistenze, pare suggerire la via per un’emancipazione possibile: quella che il progresso tecnologico sempre più offre a ciascuno, abbattendo barriere sociali, economiche, e superando a piè pari ogni pregiudizio. Di seguito, vi proponiamo l'intervista esclusiva che l'artista ha rilasciato alla nostra Redazione: 

Dal “tatto”, dallo sperimentare con le proprie mani la ruvidità del cemento, si può passare al “contatto”, all’interazione che travalica spazi e materia. Dal tatto al “con-tatto”, come sottilmente lascia intendere il senso della sua opera. E tutto ciò, pare dirci l’autore, lo si può ottenere con l’immediatezza di uno spray, con uno spruzzo di colori, rapido fendente dall’odore di vernice.


Non è un caso, dunque, che proprio Raffo, l’artista che nel 2011 al CAM di Casoria realizzò in tempo reale un opera di grandi dimensioni raffigurante una bambina impegnata con un telefono di ultima generazione, abbia accettato di spruzzare i suoi colori –e con essi le sue idee- sul  muro virtuale che ricopre lo store di una nota azienda che “abilita le persone al progresso”, un luogo dove si parla di futuro, di alta tecnologia, di connettività internet ad altissima velocità. In attesa dell'inaugurazione, prevista martedi 7 luglio a partire dalle ore 18 in via Giulio Cesare 81/83, abbiamo intervistato i due dirigenti promotori di questa iniziativa che a nostra memoria è senza precedenti, Claudia Russo e Stefano Di Nono:

Il progresso, l’emancipazione di ciascuno (specie delle nuove generazioni) non può più prescindere dalla tecnologia. Essa, ci suggerisce chiaramente l’opera di Raffo, non è più una discriminante tra “chi può” e “chi non può”. Basta… un touch. Lo ribadisce, ai nostri microfoni, Federico Castaldo:

Carmine Ciniglia

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