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05/05/2015

Le stanze del desiderio: Milo Manara in mostra al PAN

Le stanze del desiderio: Milo Manara in mostra al PAN

'Non posso negare la mia fama di disegnatore erotico. Ora, i miei personaggi rappresentano l’archetipo della “donnina” e devono essere quello: femminilità, seduzione, erotismo'. Lo stesso Milo Manara parla chiaro. Le immagini di donna che lo hanno reso famoso a livello internazionale di certo non esaltano la donna nella sua interezza ma si “limitano” ad evidenziare solo alcuni aspetti della natura femminile, quelli legati fortemente al corpo e ad una sessualità il più delle volte sfrontata. Aspetti che, va sottolineato, di certo non sono sconosciuti, soprattutto nella nostra società, né tantomeno a cui guardare con moralismo, a differenza della posizione assunta da molti detrattori dell’artista.

Abbiamo visitato “Milo Manara: Le stanze del desiderio”, la mostra in corso al PAN – Palazzo delle arti di Napoli (Via dei Mille, 60), inaugurata l’11 aprile, che proseguirà sino al 30 maggio e che è stata inserita nel programma dell’edizione 2015 del Napoli COMICON, Salone internazionale del Fumetto, di cui il maestro veneto è stato quest’anno Presidente onorario. Profondo è il rapporto di Manara con Napoli e con il COMICON, che da anni cura le sue esposizioni non solo in Italia ma anche nel mondo. Tra i più begli omaggi dell’artista alla nostra città “La Sirena Jolie”, una personale interpretazione della celebre sirena partenopea raffigurata con il volto di Angelina Jolie.

L’allestimento delle 120 opere, tra cui alcune inedite, consente al visitatore di ripercorrere sia da un punto di vista cronologico che tematico i 46 anni della produzione artistica di Manara, classe 1945: si tratta di un vero e proprio viaggio nell’universo di Manara grazie a tele, illustrazioni, tavole originali e manifesti. Quindi, sebbene ai più Manara sia noto soprattutto per le sue seducenti figure femminili, dalla bellezza dirompente e dalla forte connotazione erotica, la mostra è molto di più di una successione di donne seminude in atteggiamento esplicitamente provocante. È l’espressione di grandi collaborazioni, quelle giovanili con “Il Corriere dei Ragazzi”, per cui realizza una serie di fumetti sceneggiati da Mino Milani, poi con nomi altisonanti quali Piovani e Federico Fellini; con quest’ultimo ha realizzato una delle sue più apprezzate opere, la graphic novel “Viaggio a Tulum”. Tra le grandi collaborazioni non poteva mancare quella con il suo maestro Hugo Pratt, che disse di lui: “….eh, sì, perché malgrado la tua modestia, Milo, sei davvero un grande disegnatore…”.

La mostra è anche l’espressione dell’interesse di Manara per l’arte classica, la storia (vedi il crudo fumetto sulla casata dei Borgia, di cui Alejandro Jodorowsky è sceneggiatore), la letteratura (Favole Libertine di Jean de La Fontaine) è la testimonianza della realizzazione non solo di fumetti ma anche di illustrazioni (vedi quella per l’Eni e per il terremoto de L’Aquila) e disegni, manifesti di festival, mostre, film, copertine di libri, dischi, omaggi a Pasolini e Andrea Pazienza. Da ricordare la realizzazione della copertina per “La Nuova Storia d’Italia a Fumetti di Enzo Biagi”.

Di fattura del tutto originale è la serie Zodiaco, che si arricchisce per l’occasione di illustrazioni inedite, per completare con Sagittario, Acquario, Pesci e  Ariete i 12 segni zodiacali dalle sembianze naturalmente femminili: “bellezze eteree e virginali per trasportare gli uomini in un firmamento stellato”.

Non c’è dubbio che le numerosissime figure di donne siano in un modo o nell’altro la punta di diamante della mostra, probabilmente il principale motivo che ha attratto i tanti visitatori sinora, non solo uomini ma anche molte donne, non solo estimatori dell’artista ma anche molti curiosi. Le vere e proprie “stanze del desiderio” occupano la sezione centrale della mostra e sono limitate ad un pubblico adulto. Le immagini sono forti e non lasciano davvero nulla all’immaginazione, essendo al limite, come lo stesso Manara afferma, tra l’erotismo e la pornografia, la cui sostanziale differenza secondo l’illustratore è il buon gusto del primo e la diffusione a livello industriale del secondo. Le donne di Manara non sono solo disinibite e quindi ad elevata carica erotica, sono anche complici, aggressive, ironiche, sono spesso vittime quasi compiacenti di sopraffazione, di scherno, di violenza fisica. Differenti, almeno in parte, le bellissime donne che occupano le sale successive, tra cui le protagoniste delle copertine (in formato grande) della collana RCS, come la sensualissima Miele, dalle fattezze simili a quelle di una dea. Non possiamo non sottolineare la ricchezza e l’armonia dei particolari che Manara realizza nelle sue opere; i corpi sinuosi delle sue muse sono inseriti in splendidi paesaggi e sono arricchiti da abiti e gioielli disegnati nei minimi dettagli.

Non ci resta che aspettare l’uscita, prima in Francia e poi in Italia, dell’ultimo lavoro di Manara, il fumetto-biografia “Il Caravaggio”, dedicato ovviamente al maestro della pittura italiana. 

Maria Marobbio

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