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22/09/2014

Musica: Songs of Innocence , il nuovo disco degli U2

Musica: Songs of Innocence ,  il nuovo disco degli U2

Songs of Innocence è il 13° album in studio della storica band irlandese e secondo recenti dichiarazioni di Bono via Facebook dovrebbe essere seguito da un altro disco concepito sulla stessa linea dal nome “Songs of Experience”. Esce a distanza di ben 5 anni dall’ultimo “No Line on The Horizon”, che ha raggiunto ad oggi 5 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Il silenzio era stato interrotto solo da “Ordinary love”, brano facente parte della colonna sonora originale di “Mandela: Long Walk to Freedom” e dalla recente “There is no Them”. 11 nuove tracks quindi, che, come suggerisce il titolo, si rifanno alle influenze musicali dei primissimi anni di attività della rock band: The Ramones, Motown, The Clash, Beach Boys.

Il nuovo disco vede la luce dopo svariati tentativi non andati a buon fine per motivi non meglio precisati, che iniziavano a preoccupare non poco i milioni di fan nel mondo. La sorpresa, quindi, è stata doppia, quando, in occasione della presentazione ufficiale dell’iPhone 6, la Apple, nella persona di Cupertino, ha annunciato che l’album sarebbe stato disponibile gratuitamente per tutti gli utenti iTunes, comparendo direttamente nelle “librerie”. L’annuncio ha suscitato nei giorni a seguire non poche polemiche. A quanto pare, dei 500 milioni di utenti che hanno ricevuto in omaggio il disco da Bono & co., molti, non solo non hanno apprezzato il dono, ma addirittura lo hanno considerato una vera e propria imposizione, protestando con la società statunitense fondata da Steve Jobs. Detto, fatto. La Apple è corsa ai ripari provvedendo a creare un “sistema” affinché le tracce possano essere eliminate da tutti coloro che non sono interessati alla nuova “creatura” della band.  In molti hanno ritenuto inoltre che si sia trattato di un’operazione commerciale condotta allo scopo di pubblicizzare un prodotto che altrimenti sarebbe destinato al fallimento. L’album rimane comunque disponibile su iTunes fino al 13 ottobre, data della sua uscita “fisica”: a questo punto aumenta la curiosità in termini di risposta del pubblico e dati di vendite. Di certo, le polemiche suscitate dalla nuovissima ed originale modalità di presentazione del disco, se da un lato hanno fatto parlare della band, dall’altro hanno ridotto l’attenzione rispetto alla musica.

I brani di Songs of Innocence non sono di facile ascolto. Ci troviamo classicamente di fronte ad un album che necessita di più ascolti per essere apprezzato sul serio. La prima traccia, estremamente accattivante, è The Miracle (Of Joey Ramone), omaggio al frontman dei Ramones, che si candida a diventare un sicuro successo in radio. Seguono Every Breaking Wave, dal sound malinconico e dal ritornello orecchiabile, e California, fresca, da ascoltare in auto a tutto volume, dedicata al viaggio a Los Angeles, pregno di esperienze, che la band intraprese nei primi anni di attività. Non manca la ballata, Song for someone, sicuro momento romantico durante il prossimo tour, seguita da un pezzo struggente Iris(Hold me close), che Bono dedica direttamente alla madre.

I pezzi della seconda metà dell’album sono quelli decisamente più rock; all’esplosiva Volcano, seguono l’interessantissima Raised by Wolves, che ricorda l’esplosione di un autobomba avvenuta vicino la casa di Bono a Dublino durante la sua gioventù e Cedarwood Road, dal potente reef di The Edge, che celebra la strada in cui Bono è cresciuto. Sleep like baby tonight, che potrebbe sembrare un pezzo per riempire l’album, è probabilmente un brano concepito per giocare un po’ con gli effetti,  This Is Where You Can Reach Me Now(For Joe Strummer) è ancora una dedica, questa volta al defunto cantante dei Clash ed è un brano che rimane in mente, dal sound corposo, tra i migliori.

L’album si chiude con la stupenda The Troubles, il pezzo più originale, dalle contaminazioni sonore orientali e con un ritornello che ricorda Teardrop dei Massive Attack. Complessivamente un disco buono, degno dell’attesa e sicuramente da apprezzare col tempo. Non si può chiedere di più(e sicuramente non originalità) ad una band che è sulla cresta dell’onda da trenta anni. 

Maria Marobbio

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